L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO

Sinossi:
Jack Worthing e Algernon Moncrieff, sono due amici di lunga data, entrambi impegnati a condurre una doppia vita sotto falso nome, “Ernesto.” Questo inganno permette loro di sfuggire ai doveri e alle aspettative della loro vita quotidiana. Ma quando entrambi si innamorano di donne che insistono di sposare solo un uomo chiamato “Ernesto,” inizia un intricato intreccio di identità e bugie.


Note di Regia:
Era da tempo che volevo affrontare un mostro sacro come Oscar Wilde. Mi ha sempre affascinato la sua lirica teatrale, geniale in commedie come “Un marito ideale”, “Il ventaglio di Lady Windermere”, dove mette in ridicolo, attraverso giochi di parole e i suoi arguti “aforismi”, le convenzioni sociali e l’ipocrisia della classe alta. Qui il fulcro risiede nell’ossessione per il nome “Ernesto,” che sembra rappresentare il simbolo dell’identità ideale per i personaggi. Quell’onestà intellettuale di cui si era tragicamente persa traccia, oscurata dai dictat di convenzioni sociali e sovrastrutture borghesi.
Se nella stesura originale il termine “Earnest” suona molto simile a “honest”, innescando la storia dualità nome-destino, tale livello del testo si perde nella lingua italica. Sebbene ci siano stati in passato tentativi di mantenere il “trucco” sfruttando traduzioni ardite come “Franco”, “Fedele” e persino “Severo”. “L’Importanza di Chiamarsi Ernesto” ci invita a riflettere sulla natura dell’identità e sulle maschere che spesso indossiamo nella società. Attraverso il suo spirito sopraffino e il suo sarcasmo, l’autore mette in discussione le norme sociali e ci mostra come, talvolta, la sincerità possa nascondersi dietro le menzogne più audaci.


Date e Luogo: Teatro “Petrolini”
Dal 16 al 18 febbraio 2024

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